Un camp di basket, un camp di vita

Dal 3 al 7 settembre le ragazze dell’Ardor Bollate hanno partecipato al camp di basket a Gaby, cinque giorni di allenamenti, amicizia e vita di squadra. Guidate dai coach Stefania, Roberto e Giovanni, hanno vissuto un’esperienza intensa che ha unito tecnica, divertimento e crescita personale. Più che canestri, il camp ha lasciato ricordi, legami e la consapevolezza di un settore femminile in continua crescita.
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Per il quinto anno consecutivo, le ragazze dell’Ardor Bollate sono tornate a Gaby: cinque giorni di basket intenso, fatica e amicizia, tra allenamenti, risate e vita di squadra

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La sveglia presto, le gambe indolenzite, le chiacchiere fino a tardi in camerata. Dal 3 al 7 settembre, a Gaby, a una manciata di chilometri da Gressoney, le ragazze dell’Ardor Bollate hanno vissuto un camp di basket che resterà nella memoria. Non solo per i canestri segnati, ma per tutto quello che è successo intorno. Nel gruppo c’erano le piccole del 2015 e 2014, con il passo incerto ma lo sguardo acceso della prima volta, e le ragazze del 2013, 2012 e 2011, veterane capaci di guidare le compagne con l’esperienza di chi ha già assaggiato il bello e la fatica di un camp.

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A guidarle i coach Stefania, Roberto e Giovanni, che hanno saputo intrecciare il lavoro tecnico con l’attenzione alla persona, rispettando i tempi e i bisogni di ciascuna atleta.

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La domenica conclude l’avventura: due partite contro le squadre di Aosta hanno dato la misura del lavoro fatto, e un grande pranzo a base di polenta ha chiuso con calore un’esperienza che resterà nel cuore di tutti.

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Il senso dell’iniziativa:
La scelta di Gaby non è stata casuale. Per il quinto anno consecutivo, le ragazze hanno potuto contare su condizioni ideali: un albergo accogliente riservato al gruppo, una palestra a uso esclusivo per cinque giorni e la possibilità di organizzarsi con facilità anche fuori dal campo.

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Il camp di Gaby ha insegnato che il basket non è solo sport (e gambe doloranti): è anche amicizia, disciplina e gioia. E che la vera vittoria, oltre ai canestri, è tornare a casa più unite, più consapevoli e con il sorriso negli occhi. Esperienze come questa non lasciano soltanto ricordi: seminano futuro. Un investimento non solo tecnico, ma soprattutto umano.

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Ed è proprio per questo che momenti così non devono finire. Perché dentro a cinque giorni di allenamenti, risate e amicizia c’è molto più di un camp: c’è la prova concreta che il futuro del basket femminile passa anche da qui. Il settore femminile dell’Ardor Bollate è in forte espansione e negli ultimi anni ha saputo costruire una realtà solida e appassionata.

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