POLISPORTIVA ARDOR BOLLATE

UN LUNGO VIAGGIO CHIAMATO ARDOR

L’Ardor è una Polisportiva che si dedica alla promozione e all’organizzazione dello sport nell’ambito della parrocchia di San Martino a Bollate. Una realtà storicamente legata all’oratorio di Bollate, che ha origini che risalgono ai primi del secolo scorso e che da sempre ha considerato lo sport come un elemento fondamentale nello sviluppo dei giovani.

LE ORIGINI

Dal settembre 1942, in pieno periodo bellico, nasce l’Ardor, inizialmente una squadra di calcio a 7 che partecipa ai tornei organizzati nell’oratorio.
Presto l’attività si sviluppa ulteriormente e viene formata una squadra a 11, che però deve giocare al di fuori dell’oratorio poiché manca di strutture adeguate.

 

Intorno al 1946, si diffonde un altro sport importato dagli Stati Uniti: il basket. L’attività, svolta con grande entusiasmo utilizzando strutture temporanee e non idonee (un campo da calcio a 7 e un’area in terra battuta nel cortile dell’oratorio), continua per alcuni anni suscitando sempre maggior interesse e coinvolgendo numerosi giovani.

 

La Parrocchia, grazie all’impegno di molte persone dell’oratorio (sia atleti che non), decide quindi di fornire alle sue squadre un campo da calcio a 11 nel 1951 e, nel 1955, un campo da basket all’aperto, proprio accanto alla chiesa.

IL PROCESSO DI CRESCITA

Va notato che le due sezioni, pur portando entrambe il nome di Ardor, erano di fatto due società separate dal punto di vista gestionale fino al 1961, quando è stata costituita la Polisportiva. Sfortunatamente questa nuova struttura ha incontrato molte difficoltà all’inizio. Infatti, nello stesso periodo, la sezione di Basket, nonostante avesse ottenuto ottimi risultati, ha temporaneamente cessato l’attività, mentre il calcio, nell’ottica di una collaborazione cittadina, nel 1962 si è fuso con la Bollatese, che era rimasta senza campo da gioco a causa della decisione del comune di costruire il nuovo centro sportivo in via Verdi.

 

Questa collaborazione non è durata a lungo e, una volta che il nuovo campo è stato completato, la Bollatese ha deciso di tornare a giocare sul campo comunale, separandosi dall’Ardor e convincendo i giocatori a rimanere nelle sue fila, lasciando l’Ardor senza una sezione calcistica. Questa unione con la Bollatese è stata comunque importante perché ha dato origine ai colori sociali che ancora oggi indossiamo: l’arancione-nero è il risultato della fusione tra l’arancione dell’Ardor e il nero della Bollatese.

 

Poco prima della chiusura della sezione calcio, la sezione di basket è stata riaperta e ha continuato le attività della società fino al 1964, quando l’attività sportiva ha trovato un nuovo slancio. Un nuovo giovane assistente, Don Angelo Gervasoni, ha coinvolto un gruppo di amici che si sono impegnati molto e hanno contribuito con dedizione a costruire la struttura attuale della società: infatti, sotto la loro guida, la società ha assunto la forma di una vera Polisportiva. Inizialmente responsabili solo del calcio con una squadra giovanile, presto si sono resi disponibili anche per il basket e, in pochi anni, sono state aperte le sezioni di pallavolo (1972) e ginnastica (1974).

Le squadre si sono moltiplicate rapidamente e, dal solo livello giovanile, si è rapidamente passati ai campionati senior. Dal punto di vista finanziario, la polisportiva si è sempre prefissata l’obiettivo di essere indipendente per non gravare sui conti dell’oratorio, e questo obiettivo è stato raggiunto con l’autofinanziamento degli atleti e con attività collaterali. Una di queste attività ha dato molto prestigio alla polisportiva e ha coinvolto un gran numero di persone: alla fine delle attività federali veniva organizzato un torneo di calcio a 7 a cui partecipavano 64 squadre e che coinvolgeva molti atleti come volontari nell’organizzazione e molti appassionati del paese come tifosi.

 

Gli atleti crescono non solo in età, ma anche in numero, e così aumentano anche i problemi e le necessità. Verso la fine degli anni settanta, molte squadre giocano in impianti coperti e per basket, pallavolo e ginnastica le federazioni stabiliscono che non possono più essere praticate all’aperto. Le strutture comunali erano poche, non conformi e molto scomode dal punto di vista logistico.

IL CONSOLIDAMENTO

Sotto la guida e l’impulso dell’allora prevosto, Mons. Sala, desideroso di non abbandonare l’educazione, inclusa quella sportiva, di numerosi ragazzi e giovani, agli inizi degli anni ’80 si prese la decisione di realizzare il Centro Sportivo Oratoriano, comprensivo di un Palazzetto con due campi, che avrebbe permesso di espandere le attività, soprattutto rivolte ai più giovani. In questo periodo, per l’Ardor, sono nate attività che in altre società erano già in corso da alcuni anni, come il Nagc (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) e il Minibasket, seguito poco dopo dal Minivolley.

 

Questo evento, che ha rappresentato per la nostra Polisportiva un passaggio cruciale, è stato altrettanto significativo dal punto di vista sociale all’interno della nostra comunità. Un gruppo di laici volontari, uniti dall’obiettivo comune di realizzare questa “impresa”, ha bussato alle porte della nostra città per un paio d’anni, proponendo alle famiglie di prestare, senza interessi, alla Parrocchia i fondi necessari alla realizzazione dell’opera. Questo ha consentito al gruppo coinvolto, composto anche da molti giovani, di crescere dal punto di vista umano e sociale, mentre la comunità partecipava attivamente e consapevolmente, anziché passivamente, come spesso accade, a una scelta che la coinvolgeva direttamente.

 

Nel 1983 ha preso il via l’attività nella nuova struttura e, in pochi anni, la Società, che all’inizio contava circa 150 atleti maschi, ha conosciuto una notevole crescita, arrivando a 300 atleti. Nel 1987, con l’inglobamento della Polisportiva Excelsior (la società dell’oratorio femminile), con le sue attività di Basket, Pallavolo e Danza, il numero degli atleti è arrivato a 500.

 

Per molti anni la crescita si è assestata, sebbene sia stato deciso con grande rammarico di chiudere la sezione Ginnastica, ormai troppo specializzata per le possibilità della polisportiva, e la Danza, che si è separata a causa delle sue problematiche gestionali completamente diverse da quelle delle altre discipline. Le attività sono coordinate da circa 150 collaboratori, tra dirigenti, allenatori e accompagnatori, quasi esclusivamente volontari.

 

STORIA RECENTE

Dal 2007, la polisportiva, in linea con le normative nazionali, ha ottenuto lo status di ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica). Questa trasformazione, sebbene abbia comportato diverse sfide in termini di conformità e regolamenti da seguire, ha fornito un impulso significativo all’organizzazione interna, costringendo la società a rafforzarsi sempre di più.

 

Grazie anche a questa evoluzione e ai risultati positivi ottenuti, la nostra attività ha ricevuto un nuovo slancio e il numero degli atleti è ulteriormente aumentato, raggiungendo negli ultimi anni le 800 unità.

 

Molte squadre sono guidate da nostri atleti o ex-atleti, che hanno sviluppato non solo le proprie abilità tecniche, ma anche una maggiore assunzione di responsabilità, diventando il cuore pulsante della Polisportiva.
Le squadre giovanili costituiscono il “serbatoio” per le prime squadre e grazie a esse, la squadra di basket ha raggiunto negli anni livelli tecnici di tutto rispetto. Nel calcio, abbiamo partecipato al campionato di I° Categoria, mentre sia nella Pallavolo che nella Pallacanestro militiamo da diversi anni nei campionati federali di serie C e D. Nonostante la nostra attenzione principale sia rivolta ai più giovani, non trascuriamo l’impegno per la crescita tecnica e sociale dei più grandi.

 

Chissà se Mons. Sala, quando costruì il palazzetto, avesse previsto questo sviluppo. Sicuramente, senza la sua intuizione e la sua passione distintiva, non potremmo descrivere gli ultimi 30 anni della nostra straordinaria storia in questi termini.